Ecoturismo in Italia

Ecoturismo in Italia, non solo l'attività industriale e produttiva dell'uomo creano danni permanenti al pianeta e agli ecosistemi terrestri e marini.

Anche un'attività all'apparenza innocua come il turismo può causare scompensi ed alterare equilibri se non è organizzato in maniera sostenibile, in modo che abbia un impatto ambientale il più basso possibile.

L'Italia ha aderito alla convenzione firmata nel 2002 in Canada, a Quebec City, durante il quale sono stati dichiarati i principi fondamentali costituiti durante il Summit nell'Anno Internazionale dell'Ecoturismo.

L'ecoturista deve rispettare una serie di norme, che hanno il compito di tutelare l'ambiente dall'azione distruttiva di una certa tipologia di turismo selvaggio, che non riesce a convivere con il territorio e pretende di modificarlo, o lo rovina con gesti dettati da un ignoranza profonda e radicata che fa loro credere che l'uomo sia padrone di tutto ciò che è sulla Terra e possa disporne a piacimento senza tener conto degli equilibri degli ecosistemi.

L'ecoturismo si fonda sul principio che l'uomo non deve modificare il territorio meta della sua vacanza, sottraendo o introducendo piante o animali necessari (o dannosi) al mantenimento dell'ecosistema.

E' necessario sviluppare un modus vivendi che sia più biocentrico che antropocentrico, il che significa rispettare e tutelare i bisogni della natura, senza agire per pura convenienza.

In Italia esiste una fondazione nazionale per il turismo ecologico, nata proprio sulla base dei principi sanciti durante l'Anno Internazionale dell'Ecoturismo. Il nucleo dell'associazione no profit si dirama poi in tutta una serie di satelliti periferici, agenzie viaggio e operatori che hanno scelto di fondare il proprio lavoro su un turismo sostenibile e che valorizzi il patrimonio ambientale italiano senza per questo provocare danni al patrimonio ambientale.