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Emissioni in Atmosfera


Le emissioni in atmosfera sono state definite come “il rilascio in atmosfera di sostanze prodotte da fonti puntuali o diffuse” dal protocollo sottoscritto a Goteborg nel 1999.

Anche l'Italia, come altri 145 stati, si è impegnata a ridurre le emissioni in atmosfera sottoscrivendo nel 1997 il protocollo di Kyoto.

Per questo motivo il governo italiano nel 2003 ha inviato alla Commissione Europea il suo Programma nazionale di riduzione delle emissioni dannose.

L'allarme del cambiamento climatico e il fenomeno conosciuto come effetto serra accelerato, provocato dall'emissione di gas che alterano la barriera che permette alla Terra di filtrare le radiazioni solari depositandosi sull'atmosfera hanno due origini, l'una naturale e l'altra artificiale, provocata dall'uomo.

Le emissioni naturali sono dovute alle eruzioni vulcaniche, i cui fumi emettono polveri di zolfo, e all'attività di ecosistemi che emettono composti organici volatili. Le emissioni artificiali fanno capo a tutta una serie di attività industriali e urbane che producono gas inquinanti e gas serra, dagli effetti devastanti per l'ozono e la biosfera.

La produzione di energia, necessaria per la vita nelle società umane, è uno dei fattori che più incide sull'alterazione delle emissioni in atmosfera (ossidi di azoto e di zolfo in particolare). Mentre, per quanto riguarda l'emissione di CO2,  grazie a impianti a ciclo combinato si è riusciti negli ultimi anni a limitarne la quantità e quindi la pericolosità.

Per monitorare i suoi stati membri, la Commissione Europea richiede loro annualmente gli inventari nazionali e le proiezioni delle emissioni dannose, che in Italia sono realizzate dall' Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA). L'inventario è invece affidato all'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT). Le due agenzie lavorano in sinergia per scongiurare il rischio che l'Italia superi il tetto massimo di emissioni, e per arrivare a ridurle del 6,5% (e non del 5% come gli altri Stati firmatari del protocollo di Kyoto) entro il 2012. Attualmente le proiezioni per l'Italia arrivano al 2010.

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