Centrali Idroelettriche

Centrali idroelettriche, in principio erano i mulini, importazione araba risultata utilissima in Europa in epoca medioevale per alimentare le macine per le pietre e per la farina.

Oggi l'acqua è ancora una fonte di energia importante, ma le modalità di fruizione sono state naturalmente migliorate grazie al progresso dell'ingegneria.

Le centrali idroelettriche sono delle costruzioni di ingegneria idraulica che sfruttano due elementi nella produzione di energia elettrica: la forza cinetica ed elevate masse d'acqua.

Sono infatti costituite da una serie di macchinari appositi che attraverso lo spostamento dell'acqua in caduta (sfruttano il salto dei corsi d'acqua naturali nella produzione di energia cinetica) e dei motori a turbina, attraverso le cui pale l'acqua trasferisce energia cinetica che poi viene trasformata in energia elettrica.

Le centrali idroelettriche costituiscono delle fonti di energia rinnovabile, in quanto l'acqua può essere riutilizzata svariate volte attraverso un sistema di pompaggio che riporta l'acqua da valle a monte, in modo che sia sempre disponibile.

In Italia questo tipo di produzione riesce a produrre più del 10% del fabbisogno energetico nazionale (è dunque la più vasta tecnologia nazionale che sfrutta  le fonti di energia rinnovabili), una buona percentuale se si pensa anche alla facilità di attivazione di questo tipo di centrali, che possono essere aperte o chiuse attraverso delle saracinesche idrauliche grazie alle quali si decide il flusso energetico da utilizzare.

E' considerata una tipologia di energia pulita, al contrario di quella ottenuta dalle fonti di energia non rinnovabile, ma ha bisogno di un'attenta manutenzione, poiché lo sbarramento forzato tramite dighe e bacini artificiali, se collaudata in maniera errata, può causare danni al territorio circostante e nei casi più gravi anche alle persone.